giovedì 26 giugno 2008

Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana (3)


ci sarebbero mille temi da affrontare...uno che mi sta particolarmente a cuore è quello della lingua. Don Lorenzo Milani riteneva basilare la conoscenza della lingua. Innanzi tutto della lingua italiana, poi le lingue straniere. Un precursore anche in questo. E' la lingua italiana che ci fa uguali. E la conoscenza delle lingue straniere ci fanno uguali al resto del mondo. Chissà cosa penserebbe Don Milani oggi, dove addirittura l'errore non è soltanto tollerato ma anche esaltato. Dove la conoscenza della lingua, delle parole è rimasta pressochè invariata dagli anni '60. Vorrei sfidare un gruppo di ragazzini 13 enni a leggere un giornale e vedere se capiscono quello che c'è scritto. Sono convinto di no. Basta leggere un po' di commenti su qualsiasi pagina internettiana. Basta accendere la televisione e sentire parlare un calciatore o anche un politico di prima mattina a Omnibus su la7 E' la lingua che crea le differenze anche oggi. Ecco perchè i media hanno così tanto potere ed ecco perchè le notizie sono così poco approfondite e così superficiali.

citazione:

"Voi – diceva Don Lorenzo – non sapete leggere la prima pagina del giornale, quella che conta e vi buttate come disperati sulle pagine dello sport"


citazione:


Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del suo babbo. Quando Gianni era piccino chiamava la radio lalla. E il babbo serio: «Non si dice lalla, si dice aradio».

Sono parole che fanno sorridere, che a noi Toscani ricordano l'infanzia (qui tutti dicevano aradio).

Voglio concludere con queste parole, parole che fanno riflettere e fanno pensare che la Chiesa magari non è soltanto Papa Ratzinger o non è solo quella parte che è a favore delle discriminazioni, o Monsignor Marcinkus o tutte le cricche sparse per il mondo.

Un giorno un ragazzo di solida famiglia cattolica gli disse: "ma lei insegna anche a lui che è comunista e dichiarato nemico della Chiesa ? Io gli insegno il bene – rispose Don Lorenzo - gli insegno a essere un uomo migliore, e se poi continua a rimanere comunista, sarà un comunista migliore."

Un invito alla riflessione

1 commento:

cigno nero ha detto...

Il problema di comprensione di un testo scritto è enorme e riguarda tutti gli italiani.
Certo che la colpa dell'ignoranza e del menefreghismo ricade oltremodo su chi le notizie ( o meglio dire i commenti ) le diffonde. Prendete un TG "oggi è successo questo, sentiamo cosa ne pensano gli esponenti politici" e via al "panino". Ma come si fa a capire cosa e perchè succedono gli eventi?! Non è informazione di parte, è non-informazione.
Bitter